L’EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO

La vita moderna e i cambiamenti avvenuti negli ultimi 50 anni, influenzano moltissimo oltre che la nostra vita quella dei nostri cani. Lo stile di vita è cambiato, abbiamo piu’ comodita’ e uno stile di vita nettamente superiore a prima. Questo da una pare va a beneficio anche del nostro cane, poichè possiamo permettrci di piu’ anche per lui.
Una volta il cane veniva alimentato con gli avanzi del nostro pasto e visti i sistemi di riscaldamento di un tempo, veniva fatto dormire lontano dalla camera da letto con tutte le porte delle stanze chiuse per mantenere in casa un certo isolamento e una temperatura mite.

Come nel branco di lupi il soggetto di rango piu’ basso (il nostro cane) mangiava per ultimo e dormiva in un area confinata. La mamma al mattino accompagnava i bambini a scuola a piedi, e il cane di famiglia era al seguito, andando cosi’ a contatto con gli altri bambini,con gli altri cani, coi passanti, il fruttivendolo, e cosi’ via, ricevendo cosi’  un’ottima socializzazione.
Consideriamo il nostro attuale stile di vita e capiamo bene perchè anche il nostro cane ne resta influenzato. Oggi molti tendono a nutrire il loro cane per primo, per pranzare rilassati. Gli impianti di riscaldamento permettono di dormire con le porte delle stanze aperte cosi’ chè spesso il nostro cane, pur avendo la sua bella cuccia in cucina, decide liberamente dove dormire e spesso sceglie un luogo da cui puo’ osservare tutta la casa e quindi tutto il branco. Ecco che questi lussi che gli concediamo lo fanno sentire ad un livello piu’ alto della scala gerarchica, e come nelle persone, piu’ alto è il rango che si occupa maggiori sono le decisioni da prendere e le responsabilita’ di cui ci si fa carico, lo stesso vale per i cani.

La mamma accompagna al mattino i figli a scuola con la macchina, il cane resta a casa o  confinato in auto, nei supermercati non puo’ entrare, e cosi’ in molti altri posti purtroppo e l’esercizio fisico è limitato  al breve momento della “pipi’ “, poichè gli impegni chiamano! I cani non sfogano piu’ il loro istinto di esplorare,  di correre in liberta’, vivuono in un ambiente completamente diverso e povero di stimoli, un ambiente sempre piu’ pieno di pregiudizi proprio verso di loro. Un cane non socializzato abbaia al passante, il proprietario intimorito diventa ancora piu’ riluttante a portarlo a spasso tra le persone, la situazione peggiora, è un circolo vizioso.

Senza una regolare socializzazione quei proprietari aumentano il rischio che si verifichino quei problemi che tentano di evitare, infatti  se il cane si trova in una circostanza non abituale, non possiedera’ la confidenza per affrontarla. La maggior parte dei casi di morsi a persone, sono stati il risultato di mancanza di fiducia da parte del cane, e cio’ ci insegna che tutti i cani possono mordere.

All’interno della famiglia il cane non si percepisce come semplice animale da compagnia, ma come parte integrante del branco, inserendo ogni componente in una gerarchia importante. Dal punto di vista del proprietario, in una famiglia ad esempio di 5 persone, il cane sara’ messo al 6° posto. Raramente pero’ il cane, che si sente parte inegrante del nucleo familiare (basti osservare come alcuni soggetti si comportano durante una lite tra familiari), vede le cose alla stessa maniera, anzi, spessissimo si colloca al secondo, terzo posto, a volte anche al primo!

 

L’educazione del cucciolo è fondamentale per una convivenza armoniosa tra cane e societa’, per questo è importante cominciarla dal momento in cui varchera’ per la prima volta la soglia della sua nuova casa. Vedrete che sara’ un piacere per lui e per voi, e vi aiutera’ a instaurare quella simbiosi che vi leghera’ per la vita.

Un cucciolo non dovra’ mai esser adottato prima delle 8 settimane di vita, poichè quel periodo è necessario per una prima buona socializzazione coi suoi simili, per non fargli dimenticare di esser “cane”, ed evitare feneomeni di iper attaccamento nei confronti del proprietario.

L’educazione si compiera’ tappa per tappa, tenendo conto che il cucciolo apprende molto prima di un adulto ma ha una ridotta capacita’ di mantenere per lungo tempo alta la concentrazione, per cui converra’ cominciare con 3 sessioni quotidiane di 5 minuti l’una, per poi aumentare progressivamente.

Entro i primi 100 giorni di vita dovrete lavorare molto sulla socializzazione, sembra infatti che in questo lasso di tempo il cucciolo sia piu’ recettivo agli stimoli esterni, per cui vi raccomando di moltiplicare gli stimoli nuovi: tragitti in auto, incontri con bambini, altri animali( ovviamente compatibilmente con il piano vaccinale), passeggiate in luoghi affollati,ecc. Ci saranno dei momenti in cui qualche situazione o rumore (un camion, degli spari) lo spaventeranno, e lui si rannicchiera’ vicino alle vostre gambe guardandovi per capire se scappare o no, oppure cerchera’ addirittura di saltarvi in braccio per cercare protezione. In quel momento ignoratelo,come se non fosse successo assolutamente niente,  altrimenti non farete altro che confermare la presenza di una situazione “da evitare”.

Ricordiamoci che è come un bimbo, quindi ha la necessita’ del gioco, meglio se associato agli esercizi, che cosi’ eseguira’ con piacere. Attenzione pero’ a mantenere sempre un atteggiamento coerente. La ricompensa è importante per rafforzare la motivazione del cucciolo durante la sua educazione, vanno bene carezze, tono di voce affettuoso e qualche volta anche delle leccornie, ma senza esagerare per non alterare il suo peso ideale. Al contrario dovra’ esser rimproverato per le malefatte, è sufficente un tono di voce fermo e severo, ma esclusivamente quando lo si coglie in flagrante.

Gli ordini dovranno essere semplici, corti e spesso ripetuti. E’ importante l’intonazione della voce a cui si puo’ associare il gesto. La prima cosa da fare sara’ insegnargli il suo nome, che dovra’ essere ripetuto parecchie volte, lentamente, chiaramente, associandolo sempre ad ogni ordine.

Seconda tappa è insegnargli il “No!”  Con voce decisa poichè  a questo saranno associate dei divieti assoluti. Cio’ che è No oggi lo sara’ per sempre, altrimenti perderemo credibilita’.

Per insegnargli a fare i suoi “bisognini” sara’ sufficente portarlo fuori spesso, all’inizio anche ogni 2 ore, possibilmente dopo ogni pasto, ogni risveglio e dopo i momenti di gioco. Quando girera’ in tondo su se stesso in casa, vorra’ dire che sta per “fare qualcosina” per cui pronunciate il “No” e portatelo subito fuori, quando l’avra”fatta” nel luogo giusto lodatelo con voce e carezze. Ricordate sempre di portare con voi bustine e palettina per non sporcare la citta’!

Abituatelo a portare il collare poco alla volta in casa, inizialmente tendera’ a grattarsi, ma in qualche giorno si abituera’ a tollerarlo. Le prime volte al guinzaglio cercate di tenerlo  in maniera morbida e farlo camminare al vostro passo, se dovesse tirare dite “NO!” dando un colpo secco al guinzaglio. Non punitelo mai colpendolo col guinzaglio poichè per lui questo oggetto deve rimanere un simbolo di gioia e passeggiate.

A questo punto insegnategli i 3 comandi base: Seduto, terra, stai. Prima di passare al comando successivo dovrete esser ben sicuri abbia appreso il precendente.  Seduto: mentre pronunciate il comando esercitate una pressione a livello dei reni del cucciolo, quando si sara’ seduto complimentatevi e accarezzatelo. Va ripetuto per parecchie volte al giorno, finchè il cucciolo non assocera’ alla parola l’azione da effettuare e che gli procurera’ un premio (una carezza, un bocconcino)

Terra: Una volta datogli il “Seduto”  date il comando “Terra!” contemporaneamente stendendo con delicatezza le zampe anteriori verso il basso; una volta che si è sdraiato complimentatevi con lui. Anche qui vale la stessa cosa del seduto, ripeterete piu’ volte l’esercizio e quando il cucciolo al nostro “Terra” si stendera’ dovrete premiarlo.

Stai: Mettete il cucciolo in posizione Seduto, date il comando “Stai” e allontanatevii di qualche passo lentamente. Lui provera’ a seguirvi e lo rimproverete con il “No!” , lo rimetterete nella posizione di partenza e ripeterete l’esercizio fin quando non rimarra’  seduto nel punto in cui lo avevate messo, solo allora verra’ premiato. Ripetete l’esercizio allontanandovi sempre di piu’, le prime volte conviene fare questo esercizio con un guinzaglio lungo.

Imparati i 3 comandi base potrete concentrarci sul “Richiamo“.  Questo comando va sempre associato a qualcosa di positivo, poichè se il cucciolo intendera’ che al richiamo segue una punizione, non verra’ da voi neanche pregandolo. Inizialmente farete coincidere il richiamo al momento del pasto, poi, associando sempre al “Qui” il nome del cucciolo, ripeterete il richiamo piu’ volte al giorno facendolo seguire al gioco o a un premio.

E’ fondamentale insegnare al nostro cane a  restare solo perchè potra’ capitare prima o poi che per un nostro impegno si trovi improvvisamente senza nessun familiare accanto per qualche ora. Inizialmente approfitteremo dei momenti di stanchezza del cucciolo, ad esempio dopo una bella passeggiata;  senza far capire che ci prepariamo ad uscire, diamo il “seduto”, premiamolo e usciamo per poco inizialmente.  Al ritorno, quando ci verra’ incontro all’impazzata per salutarci, ignoriamolo per qualche minuto, questo aiuta ad evitare l’instaurarsi di sindromi d’ansia di separazione, quando poi si sara’ calmato lo saluteremo senza troppe feste; questo perchè dovra’ associare alla nostra partenza un momento positivo, piu’ che al nostro ritorno. Progressivamente allungheremo la durata delle nostre assenze. Ricordiamoci che è un cucciolo, come tale esplora con la bocca,  per cui prima di uscire cerchiamo di levare dalla sua portata tutto cio’ con cui potrebbe farsi male.

Nell’insegnamento delle buone maniere non dimentichiamoci di insegnargli a rispettare il capobranco, per cui dovra’ sempre mangiare dopo di noi, come avviene nelle mute di cani,  e mai aspettare il bocconcino sotto la nostra tavola. Qui mi rivolgo ai proprietari che si fanno sciogliere dagli occhietti pietosi dei loro cagnolini… dolciumi o avanzi della tavola rompono l’equilibrio nutrizionale dell’alimento completo che diamo al cucciolo e in piu’ lo porteranno a mendicare quando siamo a tavola!

Il cane è onnivoro, ha bisogno di un alimento COMPLETO, a tal proposito il migliore consiglio è quello di optare per una buona marca di mangime ( prodotti appositamente studiati per coprire i fabbisogni di ogni tipo di cane in ogni fascia d’eta’), il che 1)facilita la vita del proprietario che, seguendo le indicazioni riportate nelle confezioni in base al peso e all’eta’ del cane, dovra’ semplicemente dosare il cibo pronto (secco o umido) a intervalli regolari durante l’arco della giornata (3 volte nei cuccioli e 1 o 2 nell’adulto) 2) garantisce al cane un alimentazione equilibrata e consona alle sue esigenze. Altro consiglio importante è quello di non permettere al cane di avere a disposizione la ciotola contenente cibo durante l’intero arco della giornata. Il momento del pasto sara’ quella mezz’ora in cui glie lo proporremo, se non avra’ finito il suo pasto la ciotola andra’ tolta e riproposta nel pasto successivo. La ciotola dell’acqua invece dovra’ SEMPRE essere piena e a disposizione.

Parliamo di Ansia da Separazione 

Prima domanda che va posta al proprietario: 1) Il cane dorme nella stanza con lei? 2) la segue di stanza in stanza? 3) Quando lei si siede il cane si accovaccia sempre accanto senza perderla di vista per un attimo? 3) Graffia o abbaia se accidentalmente una porta si chiude ed è impossibilitato a raggiungervi?

Bene, siamo sulla buona strada per l’ansia da separazione, che si manifesta al momento dell’uscita del proprietario, quando il cane, sentendosi improvvisamente abbandonato, cerca di “consolarsi” . I soggetti piu’ introversi possono indirizzare la tensione su se stessi , leccandosi in continuazione, provocandosi spesso anche mutilazioni, quelli piu’ estroversi saranno portati a distruggere cio’ che gli capita a tiro, abbaiare e sporcare in giro.

Il problema sta in una relazione di tipo morboso tra cane e proprietario. Il cucciolo che da piccolo, per paura che possa far danni, non viene abituato a passare del tempo solo in casa, nel momento in cui una volta cresciuto si trovera’ a dover rimanere anche per poco tempo da solo, si sentira’ spiazzato, perso. Non avrebbe senso  a quel punto neanche prendere un altro cane per cercare di farlo sentire meno solo, poichè è la mancanza della persona a cui è attaccato a scatenare il panico.

La prima cosa da fare è abituare il cane a stare in un altra stanza mentre il padrone è in casa, prima per brevi periodi, poi sempre per piu’ tempo. Poi bisogna lavorare sull’uscita e sul rientro.

Solitamente il proprietario notando il cane agitato poco prima della sua uscita ( perchè ha gia capito!) perde un sacco di tempo per cercare di tranquillizzarlo, ottenendo l’effetto contrario, il cane accumula tensione perchè sa che quegli atteggiamenti sono il preludio di un uscita. Al rientro , trovando la casa distrutta, il proprietario si arrabbia e sgrida il cane , che cosi’ associera’ all’uscita del padrone una conseguente sicura punizione,  aumentando la sua ansia al pensiero di una prossima uscita. Bisogna capovolgere la situazione e ad una partenza “silenziosa” , far seguire un rientro indifferente.

Perchè il nostro cane quando lo riprendiamo da una pensione “fa l’offeso”?

Quante volte si è sentito di proprietari che ritornati dalla vacanza dicessero: “Quando abbiamo ripreso il nostro cane dalla pensione faceva l’offeso, ci ignorava , forse è arrabbiato con noi!?”

Anche se sembrera’ strano, i cani non ragionano come noi, loro non tengono il broncio per le nostre parole, ma mostrano rispetto tirandosi indietro e sintonizzano il loro umore con “l’aria che tira ” in casa. Ogni loro manifestazione d’affetto è fatta esclusivamente per ricevere attenzioni. Cosi’ quando un cane abituato in casa a stare su un piedistallo viene portato in pensione dove, per quanto fidata, verra’ trattato da cane, di botto il nostro amico a 4 zampe dovra’ scendere dalla sua amata scala gerarchica, e li’ (ai piani bassi) stara’ finquando tornando a casa non gli riconcederemo quei lussi a cui era abituato. Da cio’ ne consegue una maggiore sottomissione, occhi bassi e sfuggenti, atteggiamento schivo, che potrebbe esser confuso con uno stato di “offesa”, e noi avremo capito che il cane per tutto il resto dell’anno, ha un errata impressione del suo ruolo nella nostra scala gerarchica.

3 Commenti to “L’EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO”

  1. pino scrive:

    Il mio nik la dice già lunga solo complimenti

  2. bernardo scrive:

    complimenti per tutto il vostro sito, Leducazione del cucciolo, come viaggare, gli alberghi ecc… una cosa favolosa che da tante riflessioni sul nostro amico. COMPLIMENTI ANCORA

  3. giada scrive:

    Grazie mille Bernardo, è solo la vera passione che spinge a far bene le cose, e io sono nata per dedicare tutta me stessa ai miei amici a 4 zampe :-)

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